martedì 8 luglio 2008

ZARAGOZA EXPO 2008


Prima tappa dello splendido viaggio di aggiornamento organizzato da Piacenza 74 e da Viaggi di Architettura è stata Saragozza.
"Acqua e sviluppo sostenibile" è il tema che ha permesso alla città spagnola di aggiudicarsi la gara per ospitare l'EXPO 2008, l'esposizione internazionale che richiamerà più di 7 milioni di visitatori nella capitale d'Aragona.
L’area espositiva dell’Expo copre un territorio di 25 ettari, una vera propria "cittadella” immersa nel verde del Parque del Agua, a circa due chilometri dal centro cittadino e solo 700 metri dalla nuova stazione ferroviaria dell'alta velocità, alla quale è collegata da una cabinovia sopraelevata.
Servizi all'avanguardia, uno skyline futuribile e i nuovi collegamenti ferroviari super veloci l'hanno trasformata in un simbolo della nuova Spagna.
Le opere realizzate sono state ispirate al tema centrale dell'acqua e della sua importanza nell'ecosistema della città del futuro, con particolare attenzione alla lotta agli sprechi e al risparmio energetico. Gli architetti hanno cercato di indagare le sue molteplici sfaccettature presentando progetti di grande impatto.


La Torre dell'Acqua

Simbolo e cuore dell'evento è la "Torre dell'Acqua", edificio di cristallo alto 76metri e progettato da Enrique de Tersa, dal quale si può ammirare l'intero parco dell'Expo e le opere (ancora incomplete) di riqualificazione delle rive del fiume Ebro, caratterizzate da cascate per rafting, giardini botanici, canali di acque mosse e parchi sensoriali.


Il Ponte Padiglione di Zaha Hadid

Altro elemento fortemente caratterizzante è il Ponte Padiglione, che collega la stazione all'entrata principale della fiera, opera un pò di maniera di Zaha Hadid. Il ponte coperto, oltre a unire le due sponde dell'Ebro, funge da spazio espositivo (oltre 7000 mq) che si avviluppa lungo il consueto andamento a zig-zag (260 mt).


Il Centro Congressi

Sulla grande piazza di ingresso si affaccia il Centro Congressi, opera dei bravi architetti madrileni Nieto&Sobejano, e si apre la promenade principale, coperta da una tensostruttura e attraversata da una sequenza interminabile di passerelle sospese, che distribuisce la maggior parte degli spazi espositivi.



Due vedute del padiglione spagnolo

Dal punto di vista architettonico, il padiglione più interessante è certamente quello spagnolo, opera di Mangado. Una grande piastra trapezoidale è sorretta da un'autentica selva di colonne scanalate in laterizio, disposte a più file a interasse variabile. Esse raccolgono e conservano l’acqua a temperatura costante per poi nebulizzarla verso la zona bassa del portico, rinfrescando gli spazi. Lo specchio d'acqua solcato da alcune passerelle in tavole di legno enfatizza il rimando a un canneto di bambù.
Meno convincente è sembrato il padiglione della regione aragonese, ispirato alla tradizione artigiana locale dell'intreccio dei cesti; in questo caso il richiamo al tema dell'acqua appare peraltro del tutto inesistente.
Il primo in futuro ospiterà un'Università, il secondo la sede degli Uffici comunali.


Il padiglione dell'Aragona

Tre le firme italiane protagoniste: aMDL di Michele De Lucchi con la progettazione del padiglione italiano (assai deludente, per la verità), Italo Rota & Partners per la piazza tematica “Città d’acqua”, e lo studio carlorattiassociati con il Digital Water Pavilion.




Le luci e i colori di Zaragoza EXPO 2008

In attesa di Shanghai 2010, dove in un momento di euforia il mitico "Presidente" ha promesso di portarci, non rimane che ringraziare lui e il gruppo dirigente di Piacenza 74 per questa bella esperienza, oltre che ovviamente la simpatica Mikaela e i suoi Viaggi di Architettura.

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